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Tipo di pratica: Percorsi didattici

Costruiamo insieme il nostro percorsovita

L’itinerario è iniziato ancora prima delle vacanze estive con la condivisione di senso. Attraverso delle domande stimolo si è giunti all’idea di valorizzare l’area boschiva, appena recuperata, realizzando un percorsovita. Se per il docente sono chiare le diverse tappe, le modalità organizzative e l’iter da seguire per giungere al termine del progetto, per l’allievo non lo sono per niente. Tuttavia, si è voluto fin dall’inizio lasciare piena libertà ed autonomia agli allievi di fare le proprie scelte, sia per quel che riguarda i contenuti, ma anche per le modalità di lavoro. Per questo motivo il progetto si è sviluppato progressivamente in base a quanto emergeva da parte degli allievi e alle scelte da loro fatte. Il ruolo del docente rimaneva quello di accompagnare la classe in questi momenti di
condivisione, riflessione e scelta.

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Dalle stelle alle stalle

L’esperienza con il modellino ha permesso agli allievi di esplorare concetti in modo pratico e divertente, favorendo il confronto, la collaborazione e la costruzione di un sapere condiviso, mentre il docente, pur richiedendo energie e attenzione, ha potuto osservare la loro curiosità, il ragionamento e l’entusiasmo, trasformando l’attività in un percorso di apprendimento significativo e duraturo che continua a essere adattato per altri cicli scolastici.

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Allenare l’oralità con la valutazione tra pari

Prima di iniziare l’attività gli allievi sono stati divisi in gruppi di lavoro eterogenei. Poi è stato distribuito un testo storiografico da leggere, sottolineare e analizzare, con la mediazione del docente, a partire dal quale creare una mappa concettuale. A seguire i docenti, in una lezione dialogata, hanno adattato i criteri del CQT per l’oralità, già adoperati durante le presentazioni orali di italiano, alle specifiche competenze richieste dall’attività di storia, co-costruendo
con i ragazzi la griglia valutativa di riferimento. A questo punto gli allievi si sono dedicati alla preparazione dell’esposizione orale: ogni coppia/gruppo, sfruttando la mappa concettuale costruita e tenendo in considerazione i criteri valutativi
concordati, ha avuto a disposizione il tempo necessario per ripetere più volte ai propri compagni di lavoro il discorso da presentare alla classe. Durante l’esposizione orale di ciascun gruppo il resto della classe era impegnato nell’ultima fase dell’attività, quella della valutazione tra pari, effettuata compilando la lista di parametri concordata ed infine condividendo coi compagni scelte valutative e suggerimenti per migliorare.

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Biomusicologia nell’insegnamento musicale

Le situazioni problema proposte consentono di sviluppare i processi cognitivi inerenti alle competenze trasversali ed ai contesti di formazione generale con una presa di coscienza del rispetto dell’ambiente e delle diverse forme di vita.
In un mondo dove non ci si ascolta più, dove la voce ricca di note emotive è stata sostituita da aridi messaggi è di fondamentale importanza educare all’ascolto e attraverso l’ascolto dei canti degli uccelli abbiamo potuto cogliere il particolare dall’insieme, riconoscere i linguaggi musicali e interpretarne il significato comunicativo.
Oltre allo sguardo sulle competenze musicali condivise, si è cercato di utilizzare il mondo sonoro per stimolare l’immaginazione dei bambini e offrir loro un altro canale di apprendimento per conoscere l’etologia degli uccelli, ad esempio come rappresentare attraverso la musica i diversi tipi di volo, oppure sonorizzare le attività degli uccelli nelle diverse stagioni e improvvisarle con gli strumenti
musicali.

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Strumenti per parlare di diversità in classe

Il nuovo Piano di studio della scuola dell’obbligo ticinese condivide i principi di azione dell’educazione inclusiva, che presuppongono che la scuola operi e si organizzi per adattarsi a priori alla diversità degli allievi nel loro insieme (Conseil supérieur de l’éducation, 2017). Si tratta di una sfida continua e in divenire che richiede metodi di insegnamento aggiornati e supporti pedagogico-didattici efficaci. Gli insegnanti, e più in generale i professionisti che operano a stretto contatto con gli allievi, hanno un ruolo centrale in questo processo ed è necessario che dispongano di strumenti flessibili in grado di promuovere una cultura dell’accoglienza in classe e di favorire un ambiente scolastico e un clima sociale aperto, competente e proattivo.

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iBuddy – L’indovino automatico

Durante la sessione i partecipanti vivono una simulazione con iBuddy, un android sintetico inserito nella classe. Usando l’app, configurano il compagno e forniscono dati personali. L’app raccoglie informazioni dai loro dispositivi, che vengono poi utilizzate per creare domande “sorprendenti” durante la discussione. L’effetto stimola riflessione, consapevolezza e apprendimento sull’uso dei dati personali e la privacy digitale.

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Le escape room in classe- Hack the Internet

“Hack the Internet” è un’escape room educativa in cui gli studenti devono fermare un gruppo di hacker che minacciano di “spegnere” Internet. Attraverso cruciverba, codici e quattro sfide legate ai pilastri della rete (cavi sottomarini, protocolli, data center, indirizzi IP), gli allievi apprendono come funziona Internet, sviluppano collaborazione, logica e competenze digitali, e riflettono su privacy, sexting e consapevolezza delle proprie azioni online. Il percorso, sperimentato nelle scuole medie, fa parte del progetto europeo SchoolBreak ed è disponibile con materiali didattici sul sito del progetto.

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Viaggio alla scoperta del plurilinguismo

Gli alunni hanno approfondito le lingue parlate a casa attraverso un percorso pluriennale che ha incluso letture, giochi, fumetti, poesie e canzoni, favorendo la scoperta di somiglianze e differenze linguistiche e culturali, stimolando la curiosità, la collaborazione tra compagni e la partecipazione delle famiglie fino alla realizzazione di un libro delle scoperte e di una cena conclusiva multiculturale.

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VENI, VIDI, VICI – Propaganda, pubblicità e campagna elettorale dal 1900 al 2020

Questo progetto nasce dalla collaborazione tra i docenti di tre distinte scuole: Biasca, Ambrì e Lodrino. La raccolta del materiale della mostra di manifesti è stata suddivisa tra i docenti mentre il quadro generale e le schede di lavoro per i ragazzi sono stati elaborati congiuntamente. Gli alunni hanno lavorato a Biasca, dove era allestita la mostra, in gruppi misti tra sedi. Si sono così trovati a collaborare con compagni conosciuti al momento. La collaborazione e la novità hanno giocato un ruolo preponderante e vincente. Il positivo e notevole lavoro che i ragazzi hanno svolto in tre ore, ha pagato ampiamente il rilevante e dispendioso sforzo di organizzazione, raccolta di materiale ed elaborazione del progetto.

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Il portale Piano di Studio è curato dal Centro di risorse didattiche e digitali, che gestisce materiali didattici proposti dalla Divisione della scuola, dalla Divisione della formazione professionale, dagli esperti di materia e dai docenti. Contattaci.
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