Significato e valenze formative
La Scuola dell’infanzia (SI) è rivolta a tutte le bambine e i bambini nell’età compresa dai tre ai sei anni, presentandosi come un luogo di vita ricco e denso di opportunità, grazie alla copresenza di allieve e di allievi di età, di origine e di sviluppo cognitivo e affettivo-relazionale diversi. Essa si prefigge la finalità di promuovere l’autonomia e l’identità, oltre che lo sviluppo da parte dei bambini delle diverse competenze e orientando i bambini verso prime forme di cittadinanza attiva. Dopo l’esperienza familiare e di comunità, la SI si pone come ulteriore ambito evolutivo all’interno del quale sia le pratiche sia le dimensioni e le manifestazioni dello sviluppo acquistano specifici significati.
Aspetti peculiari della scuola dell’infanzia
Visione sistemica della scuola dell’infanzia e aspetti peculiari
La SI riconosce la centralità del gioco libero, dell’espressività personale e dell’impegno nella conquista dell’autonomia fisica, intellettuale e sociale. Essa promuove una visione sistemica del progetto educativo, in cui hanno particolare rilevanza le relazioni, i tempi e gli spazi. È in questo contesto di senso e di relazioni che, attraverso un progetto educativo globale, si valorizzano le potenzialità individuali e le connessioni pre-disciplinari, promuovendo al contempo una differenziazione intesa come integrazione flessibile fra dimensioni formative, competenze e culture diverse.
Relazioni
La molteplicità delle relazioni, che il bambino stabilisce con l’insegnante, e/o con i pari, costituisce un allargamento dell’esperienza di vita del bambino e diventa il nucleo attorno al quale si struttura la sua visione del mondo e il suo sentimento di appartenenza, che nel futuro lo aiuterà a conquistare una responsabilità generale verso la società in cui vive.
Tempo
L’articolazione del tempo nei ritmi della giornata, tra gioco libero, attività guidate e routine e la sua organizzazione, intenzionalmente progettata tenendo conto delle caratteristiche di ciascuno e del gruppo, sono elementi fondamentali per il benessere del bambino e per la sua motivazione ad apprendere.
Alla SI il bambino sperimenta per la prima volta tempi e rituali di una comunità più ampia e complessa di quella familiare, nella quale sono previsti sfide e compiti sempre più impegnativi. Dopo un periodo di adattamento progressivo regolamentato, il bambino trascorre l’intera giornata presso la SI: questa organizzazione richiede continuità, sia di orario che a livello esperienziale.
In questo contesto trovano spazio e giustificazione, accanto alle “attività”, anche le azioni quotidiane, di routine, che si ripetono come l’arrivo e la partenza, il pranzo e il riposo. Prestare attenzione a questi momenti è molto importante per il benessere dei bambini, che necessitano di rituali che garantiscono loro sicurezza.
La SI è caratterizzata dalla coabitazione di attività intense, intellettuali, comunicative, espressive e/o motorie e momenti di vita pratica, liberi e di riposo. La loro progettazione è strumento essenziale per aiutare il bambino ad adeguarsi progressivamente a fasi e momenti formativi più definiti, necessari per apprendimenti e responsabilità più complesse.
Spazio
Lo spazio è un elemento cardine che costituisce, al pari dei contenuti di insegnamento-apprendimento, il terzo polo del rapporto educativo. La SI pone al centro del processo formativo il bambino che apprende in modo dinamico ed attivo in un ambiente che si specializza incorporando la funzione educativa.
L’insegnante, attraverso la scelta e l’organizzazione dei materiali e la strutturazione pensata dello spazio e del tempo, costruisce un contesto ricco di relazioni e di significati condivisi dal gruppo e capace di sollecitare motivazioni, interessi e gratificazioni. Nella SI gli spazi (orizzontali e verticali), gli arredi, i materiali e la loro organizzazione giocano quindi un ruolo fondamentale: progettati collegialmente e intenzionalmente possono essere ridefiniti e reinterpretati a seconda dei progetti svolti, con particolare riferimento all’arredo, inteso come elemento mobile e trasformativo in base ai bisogni di vita e di apprendimento dei bambini.
È importante che gli stessi bambini possano partecipare all’organizzazione degli spazi, in modo da farvi confluire la storia di ognuno, gli elementi del contesto e del territorio, in cui la scuola è inserita, così come quelli appartenenti alle differenti culture e tradizioni rappresentate nel gruppo. Al docente spetta il compito di considerare attentamente la differenza fra ricchezza ed eccesso di stimoli e di promuovere nel bambino lo sviluppo di una sobrietà e di una sensibilità estetica, in particolare nella scelta e nell’accostamento dei materiali, che sappia dare vita a progetti di senso rispettosi delle realtà famigliari più variegate.
Dimensione ludica
La SI riconosce l’importanza di ogni forma di attività proiettivo-simbolica del bambino: per questa ragione, il gioco può essere considerato, al pari del linguaggio e del disegno, una modalità di cui il bambino si serve per costruire e ricostruire la realtà. La dimensione ludica, spontanea o più sostenuta (in riferimento al concetto di scaffolding), ha in questa fase evolutiva una centralità senza pari rispetto ai successivi gradi scolastici. Attraverso il gioco i bambini:
- costruiscono rapporti sociali;
- utilizzano la loro immaginazione al fine di rimodellare il mondo per adeguarlo ai loro vissuti e alle loro idee;
- imparano, provano e sbagliano, auto-regolandosi di conseguenza;
- pongono domande a loro stessi e inventano le proprie risposte;
- sperimentano occasioni significative di meta-riflessione.
Per coloro che sono coinvolti nel gioco, l’attività prevale sulla ricerca del risultato. Giocare significa infatti imparare con tutti i sensi, con un potente coinvolgimento emotivo, con energia mentale e fisica. Il gioco rappresenta una sfida e contemporaneamente un beneficio per l’intera persona.
Frequenza facoltativa dei bambini di tre anni
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La SI è per sua natura un contesto inclusivo, nel quale l’eterogeneità viene considerata un’opportunità di arricchimento.
L’eterogeneità si manifesta in primis sotto il profilo dell’età degli allievi: il Canton Ticino ha mantenuto infatti la frequenza facoltativa per i bambini di tre anni, che si trovano in una fase dello sviluppo nella quale sono in rapidissima evoluzione, caratterizzata dai seguenti aspetti:
Aspetti evolutivi dei bambini di tre anni
- la funzione simbolica che si manifesta nel gioco e nel dominio delle principali strutture linguistiche;
- la regolazione delle emozioni e del comportamento nei diversi contesti di vita quotidiana;
- la curiosità nei confronti dell’ambiente, dei mezzi di comunicazione e dei fenomeni naturali.
Il bambino già a tre anni è inoltre predisposto alle prime esperienze di confronto e collaborazione con altri bambini e con figure adulte non familiari e alla conquista di autonomia nella gestione delle funzioni del proprio corpo, nelle attività di routine quotidiana, nello spazio e nel movimento. Inizia infine a cimentarsi nell’esprimersi usando linguaggi diversi.