Ed. alle arti plastiche: indicazioni metodologiche e didattiche
Nel primo ciclo la necessità espressiva delle allieve e degli allievi, la dimensione ludica legata al piacere della scoperta e la spontaneità di esecuzione sono elementi predominanti rispetto all’acquisizione delle varie tecniche. Tuttavia, il senso di un’operazione finalizzata all’applicazione differita delle conquiste tecniche all’interno di un’intenzionalità espressivo-comunicativa non deve essere sottovalutato. In quest’ottica l’insegnante è tenuto a interagire con l’allievo sul piano di un fare propositivo atto a stimolare la scoperta e la ricerca di una forma in grado di visualizzare gli intenti espressivi del bambino. In questo processo di sviluppo la sperimentazione merita un’attenzione particolare.
La possibilità di provare modalità esecutive alternative e materiali variegati in grado di stimolare la fantasia combinatoria del bambino è vista come un momento di arricchimento delle proprie risorse.
Il bisogno di toccare, di impastare, di graffiare, di combinare, di costruire è quindi all’origine di una pratica espressivo-conoscitiva attraverso la quale il bambino, esprimendosi, impara a conoscere il mondo a lui circostante in modo graduale attraverso attività sempre più strutturate. A questa dimensione produttiva, si accompagna quella fruitiva o percettiva volta a favorire una prima relazione estetica con il mondo naturale e con l’immagine in generale.
Nel secondo ciclo la disciplina promuove il valore del fare manuale attraverso l’esplorazione, l’affinamento e la pratica delle abilità manuali e operative come pure lo sviluppo dell’espressività e del senso estetico. Le attività diventano più specifiche, si lavorano i materiali mediante tecniche che richiedono conoscenze appropriate e capacità d’uso degli strumenti.
La strategia didattica principale per muoversi in questa direzione è strettamente legata al concetto di progetto e alla sua realizzazione concreta, attraverso l’apprendimento e l’applicazione di corrette metodologie di lavoro. La necessità di contestualizzare l’attività in un ambito culturale o interdisciplinare permette di arricchire e dar significato al percorso proposto. Il supporto visivo di immagini è quindi un sussidio didattico fondamentale che permette di potenziare la produzione di pensieri e comportamenti creativi superando gli stereotipi e sviluppando il senso estetico.
Nel primo biennio di scuola media la disciplina offre l’occasione di scoprire, indagare, conoscere, sperimentare forma e spazio attraverso l’uso di un’ampia gamma di tecniche e di materiali.
La conoscenza delle caratteristiche e dell’utilizzo dei materiali è fondamentale per permettere alle allieve e agli allievi di costruire concretamente degli oggetti di studio che sono veicoli di cultura e di apprendimento, applicando le tre fasi essenziali dell’ideazione, della progettazione e della realizzazione. Momenti di ricerca di idee, di informazioni, di osservazione e di schizzi attinenti all’ambito estetico si alternano a momenti di lavoro concreto sulla base di una sequenza progettata in ambito poietico per consentire alle allieve e agli allievi di sperimentare e realizzare autonomamente le proprie produzioni. Un’attività pratica intesa quindi come campo di esercitazioni per la comprensione di problemi semplici o complessi e delle loro relazioni con l’uomo, la comunità e l’ambiente, che richiedono creatività, ingegnosità e abilità manuali per essere risolti.
Nel secondo biennio, la scelta di un percorso formativo dell’opzione di approfondimento specifico di Tecniche di progettazione e costruzione permette all’allievo un approfondimento del linguaggio progettuale della costruzione (industriale, artigianale o meccanica), attraverso l’utilizzo degli strumenti tradizionali del disegno geometrico e di appropriati programmi informatici, come pure un approfondimento delle tecniche costruttive, rendendo così operativa una realizzazione fisica che manifesti coerenza tra l’oggetto ideato e quello costruito.