Introduzione all’Area Motricità
« Mens sana in corpore sano » era un’espressione cara all’antica Roma nei suoi tempi di conquista. I Giochi Olimpici dell’Antica Grecia avevano il potere di unire popoli di regioni diverse, spesso in guerra tra loro, per un confronto leale e rispettoso delle regole (non per nulla gli atleti gareggiavano privi di vestiti). Le quattro medaglie d’oro di Jesse Owens alle olimpiadi di Berlino del 1936 hanno assunto un significato storico e sociale, perché espressione chiara di contraddizione rispetto all’idea nel Paese in quegli anni (e purtroppo in quelli a seguire) di una supremazia ariana.
Ancora oggi, un popolo intero, diviso nelle idee a seconda dello stato sociale, della lingua, dell’orientamento di pensiero religioso, del genere o di propensione a favore o contraria al vaccino anti-Covid, si ritrova per seguire la propria squadra e si riunisce in festa per notti e giorni, se gli sportivi della loro nazionale vincono una manifestazione mondiale o europea.
Oltre al contesto sportivo troviamo molti esempi significativi, in cui la motricità delle persone assume un significato sociale: vediamo come in ogni angolo del mondo, i bambini relazionano tra loro, si confrontano, discutono, litigano e trovano soluzioni attraverso, ad esempio, i giochi motori tradizionali. I figli degli immigrati o i giovani che hanno affrontato la traversata del deserto prima e del mare poi, non parlano una parola di italiano, inglese o tedesco così che la loro comunicazione e integrazione ne sono fortemente limitate. Ma in una situazione di gioco, i bambini senza dover parlare, si capiscono e interagiscono attivando più livelli di dimensioni personali e interpersonali.
La motricità e la corporeità sono veicoli potentissimi a livello di espressione sociale e culturale ma anche condizioni irrinunciabili dell’essere umano.
L’educazione fisica ha l’onere e l’onore di rendere gli alunni vieppiù consapevoli della portata e del significato della loro motricità e della loro corporeità, approfondendo in modo conscio durante gli anni della scolarizzazione quell’approccio che già il neonato attua in modo naturale e spontaneo nei suoi primi mesi di vita per imparare a interagire nel mondo che lo circonda attraverso le sue esperienze corporee.
Essa contribuisce dunque in maniera fondamentale al mandato educativo e formativo della scuola dell’obbligo: grazie alla varietà di attività corporee, fisiche e sportive proposte a scuola gli allievi hanno infatti la possibilità di sviluppare le proprie competenze motorie e trasversali, confrontandosi con se stessi, con gli altri e con l’ambiente circostante.
Grazie a esperienze motorie positive l’educazione fisica contribuisce inoltre a sviluppare in maniera consapevole e responsabile l’importanza di uno stile di vita sano e attivo lungo l’arco di tutta la vita.