Italiano: indicazioni metodologiche e didattiche
Per quanto riguarda la scelta dei tipi e dei generi testuali, e in relazione alle possibilità offerte dai diversi cicli, è utile che si creino anche collegamenti tra le discipline, in modo che gli allievi scoprano che la fruizione e la costruzione di testi è transdisciplinare, e non esclusiva dell’italiano stesso.
La didattica dell’italiano prende spunto dall’uso concreto della lingua e affianca al perseguimento di obiettivi letterari e stilistici la rivalutazione del ruolo dell’oralità e la considerazione di scopi funzionali e concreti. In questo senso, l’attenzione è portata sui tipi testuali, perché è in relazione a essi che si costruiscono le competenze nei quattro ambiti e nella riflessione metalinguistica: sarà dunque utile portare gli allievi a familiarizzare con testi narrativi, descrittivi, espositivi, regolativi, argomentativi, funzionali, espressivi e poetici. Ciò significa che le attività che si propongono in classe devono sempre o quasi sempre partire dai testi e a essi ritornare, perché i testi offrono la possibilità di agganciare l’insegnamento/apprendimento a contesti motivanti e significativi, frequenti nella vita scolastica e sociale di tutti i giorni.
Per quanto riguarda la scelta dei tipi e dei generi testuali, e in relazione alle possibilità offerte dai diversi cicli, è utile che si creino anche collegamenti tra le discipline, in modo che gli allievi scoprano che la fruizione e la costruzione di testi è transdisciplinare, e non esclusiva dell’italiano stesso.
È di fondamentale importanza proporre agli allievi testi di qualità, che, oltre alla ricchezza di contenuti, veicolino il valore estetico e stilistico: il testo letterario, in questo senso, è un riferimento insostituibile. Partire dai testi, inoltre, favorisce da parte dell’allievo l’assunzione di un ruolo più attivo nel processo di apprendimento, anche grazie al ricorso a strategie didattiche motivanti e differenziate e a modalità di lavoro variate.
Non vanno poi trascurati i processi cognitivi implicati nella modalità di scrittura praticata: si può scrivere per sintetizzare (ad esempio, a partire da testi espositivi si possono realizzare schemi o prendere appunti, o a partire da testi narrativi si possono realizzare riassunti), per trasformare (ad esempio, con la pratica della riscrittura si possono trasformare testi focalizzando l’attenzione su aspetti anche molto diversi tra di loro, da quelli grammaticali a quelli relativi alla conoscenza del mondo), per analizzare (ad esempio, si possono comporre testi espositivi per documentare ricerche personali su temi specifici). Alle diverse modalità di scrittura si affianca una riflessione sui generi testuali legati più da vicino alla dimensione esclusivamente funzionale e formale, come lettere, colloqui, inserzioni per cercare lavoro, curricola vitae, in quanto sono richiesti dal vivere sociale.
In sintesi, nella didattica dell’italiano i seguenti principi sono da considerare prioritari:
- la centralità del testo, nelle sue forme orali e scritte, attraverso la riflessione sui tipi e sui generi testuali;
- l’attenzione costante al testo letterario, oggetto privilegiato di studio nel terzo ciclo;
- la rivalutazione del ruolo del parlato;
- la considerazione delle situazioni reali d’uso della lingua, sia orale, sia scritta, e della sua variabilità (diacronica, diastratica, diamesica, diafasica e diatopica);
- la valorizzazione delle diversità legate al retroterra linguistico e culturale degli allievi;
- la riflessione sull’errore come spunto al quale agganciare attività metalinguistiche per il miglioramento delle competenze degli allievi.
Questi principi devono entrare in dialogo tra di loro e costituire insieme la base di una didattica motivante, arricchente ed efficace, che assumerà connotati in parte diversi a seconda degli ordini scolastici nei quali si declina, tenendo conto di una serie di risorse e abilità linguistiche ben precise: l’acquisizione del codice e l’ortografia, il lessico e la semantica, la grammatica esplicita con il suo linguaggio specifico (il metalinguaggio), la punteggiatura.
Il ricorso ai testi è sempre un ottimo punto di partenza per sviluppare simultaneamente tutte le abilità linguistiche e per portare l’attenzione degli allievi su tutti questi aspetti, che vanno proposti secondo strategie didattiche differenziate e in vista di precisi traguardi di apprendimento.