Tabella: modello di competenza per il latino

Latino: significato e finalità formative

La lingua latina è stata usata per più di dieci secoli e si è diffusa insieme con la civiltà romana e greco-romana su di un’area geografica molto ampia (dall’Europa occidentale fino al Vicino Oriente). Dal latino sono derivate diverse lingue romanze tra cui il portoghese, lo spagnolo, il francese, l’italiano, il romancio e il rumeno.
Studiare latino significa dunque familiarizzare con una lingua e una civiltà antiche che hanno contribuito alla formazione di lingue e civiltà europee.

Nel secondo biennio di scuola media (SM), l’allieva o l’allievo che sceglie di studiare il latino si avvicina al mondo classico attraverso lo studio della lingua, così da poter leggere, capire e volgere in italiano testi latini autentici o adattati, testimonianze della vita e della cultura di quel periodo.

La lingua è il mezzo di espressione di una civiltà e di una cultura. Pertanto il latino viene inteso come strumento privilegiato per la conoscenza del mondo greco-romano nella sua globalità, e non costituisce l’oggetto di uno studio puramente linguistico.

L’eredità del latino, che trascende la sua funzione di strumento di comunicazione orale e scritta nell’antichità e nei secoli successivi, si ritrova, oltre che nelle lingue neolatine, anche nel lessico culturale, giuridico e scientifico tuttora in uso. Lo studio del latino si propone di favorire la comprensione di questi fenomeni in una prospettiva diacronica, con un’attenzione rivolta in particolare al lessico e ad altre strutture proprie di molte lingue contemporanee.

La conoscenza della lingua, la lettura e il commento dei testi costituiscono le premesse per un discorso più ampio e complementare a quello di altre materie, per una comprensione più approfondita del vocabolario e del funzionamento delle lingue neolatine, una lettura più completa e critica di aspetti storici, sociali e culturali del mondo contemporaneo.

Il latino contribuisce alla didattica integrata delle altre discipline linguistiche e come esse partecipa allo sviluppo di competenze trasversali e considera i contesti di formazione generale, ma si caratterizza per sue specificità.

Da qui l’articolazione in tre ambiti di competenza: grammatica (fonetica, morfologia, sintassi), lessico (vocabolario, formazione delle parole, etimologia e semantica), civiltà e cultura. Un apprendimento progressivo per competenze implica che le allieve e gli allievi siano disposti ad aprirsi alla scoperta delle proprie radici culturali e a rielaborare ogni nuova acquisizione. Se questo avviene, le conoscenze e le abilità potranno incidere sul modo di riflettere e di pensare.

In particolare:

  • l’analisi della struttura linguistica introduce e allena alla composizione logica del pensiero;
  • lo studio del lessico nel suo sviluppo diacronico affina la percezione sia del significato e del peso delle parole sia delle reciproche connessioni;
  • la conoscenza di una civiltà matrice della cultura europea rende sensibili ai valori dell’interscambio culturale;
  • la traduzione di un testo dal latino all’italiano permette di padroneggiare meglio il codice di partenza e il codice di arrivo, contribuendo anche allo sviluppo di competenze linguistiche in italiano;
  • la lettura e la comprensione di un testo latino consentono una maturazione progressiva dell’atteggiamento dell’allievo nei confronti di un ambito culturale a lui non familiare.
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