Lingue seconde: indicazioni metodologiche e didattiche
Imparare una lingua è una costruzione attiva di competenze da parte dell’allievo (approccio orientato all’azione). Significa costruirsi un insieme di competenze (produttive e ricettive) che permettono di affrontare situazioni comunicative attivando le strategie più appropriate per risolvere un dato compito.
L’approccio orientato all’azione e ai contenuti
Nell’insegnamento delle lingue seconde basato sull’approccio orientato all’azione, la competenza nelle L2 viene costruita da una parte tramite il lavoro su contenuti e temi e dall’altra tramite l’agire attraverso la lingua in situazioni concrete. Le allieve e gli allievi diventano gli attori primi, capaci di risolvere con l’aiuto della lingua compiti comunicativi in situazioni date. Argomenti e temi scelti devono essere significativi per le allieve e gli allievi, inerenti ad ambiti e interessi della vita personale, scolastica e sociale.
I compiti comunicativi proposti danno all’allieva e all’allievo in primo luogo l’occasione di ascoltare, parlare, scrivere e leggere in contesti significativi per lui. È importante che le situazioni create siano realistiche e i materiali utilizzati più autentici possibili, affinché la lingua diventi strumento di comunicazione vera e lo scopo della situazione non si limiti alla mera esercitazione di strutture sintattiche e vocaboli. L’utilizzo delle nuove tecnologie (piattaforme elettroniche, social media, lavagna interattiva ecc.) favorisce l’incremento delle occasioni autentiche di comunicazione e può contribuire a rendere più stimolante l’apprendimento. Nella stessa ottica si situa l’uso costante della lingua seconda in classe (langue de classe).
I percorsi didattici basati su una situazione problema costituiscono uno strumento ideale per incentivare la comunicazione autentica e significativa per l’allievo. Le attività di scambio nelle loro molteplici forme (corrispondenza scolastica, scambi individuali di allieve e allievi in tempo di scuola e durante le vacanze, scambi di classe, progetti collaborativi virtuali) sono un modo privilegiato per entrare in contatto con la realtà linguistica e culturale della lingua studiata.
In generale, tutti i tipi di progetti didattici contribuiscono a sviluppare la capacità di lavoro autonomo, a rafforzare lo spirito di iniziativa, di indipendenza e di cooperazione, come pure la capacità di far uso delle conoscenze acquisite nelle altre materie. Per di più i progetti didattici sono uno strumento importante per la differenziazione.
L’apprendimento delle lingue non è semplice acquisizione di competenze in una, due o addirittura tre lingue separate, ma sviluppo di un repertorio linguistico nel quale tutte le attività linguistiche sono parte di una competenza plurilingue che evolve. Come viene esplicitato nel QCER “questa competenza non consiste nella sovrapposizione o nella giustapposizione di competenze distinte, ma è piuttosto una competenza complessa o addirittura composita su cui il parlante può basarsi”. Concretamente questo significa che l’allieva e l’allievo quando affrontano l’apprendimento di una lingua non partono da zero, ma dispongono già di un sapere linguistico in vari ambiti (p.es. vocaboli, strutture sintattiche, strategie di studio e di comunicazione). Attraverso una didattica integrata, che si propone di attivare queste preconoscenze, allieve e allievi vengono stimolate/i ad attingere alle loro risorse linguistiche e strategiche, mettendole a frutto per l’apprendimento di una successiva L2.
La consapevolezza delle e degli insegnanti di lingue di contribuire alla costruzione di un repertorio plurilingue aiuta il singolo docente a valorizzare nel suo insegnamento l’idea del plurilinguismo come opportunità e non come ostacolo. Questa valorizzazione avviene attraverso la creazione di legami espliciti con le altre lingue e l’attivazione del bagaglio linguistico-culturale di cui l’allieva e l’allievo già dispongono.
Un clima di apprendimento incoraggiante, dove l’errore viene affrontato in modo differenziato e costruttivo, favorisce un rapporto privo di paura con le lingue seconde e rinforza la fiducia del discente nelle proprie capacità. Gli errori hanno origini molteplici e sono indicatori del processo di apprendimento. Le correzioni della e del docente mettono l’accento su quanto è già stato imparato e si focalizzano su errori importanti per il compito da svolgere. L’errore è parte integrante dello sviluppo della competenza comunicativa e va dunque corretto in modo mirato.
Valutazione
Per quanto concerne la valutazione per l’apprendimento si fa riferimento alle indicazioni generali contenute nei documenti di approfondimento. Il suo scopo è di fornire all’allieva e all’allievo elementi utili per prendere coscienza del proprio apprendimento e dei suoi progressi e al docente spunti per la rimediazione.
La valutazione dell’apprendimento deve tener conto in modo equilibrato di tutti gli ambiti di competenza (non solo di elementi grammaticali e lessicali), ad eccezione della competenza plurilingue e interculturale. Essa si deve basare su criteri ben definiti, che permettano di osservare il grado di acquisizione della competenza nell’ambito testato e che sono adeguati al compito e al contesto di comunicazione. Affinché orientino l’apprendimento, vengono condivisi con le allieve e gli allievi sin dall’inizio del percorso.
I profili di competenza sono uno strumento utile sia per una valutazione in itinere, sia per una descrizione del livello di competenza raggiunto.