Storia delle religioni: modello di competenza
Il corso di Storia delle religioni affronta la religione come fenomeno culturale. La disciplina si prefigge, prima di tutto, di fornire conoscenze sui fenomeni religiosi e di proporre riflessioni sulle radici storiche e sulle realtà contemporanee del contesto in cui vivono gli adolescenti.
In linea di principio, l’approccio è impostato sulla comparazione tra orientamenti religiosi ed esistenziali presenti sul territorio e legati all’esperienza di allieve e allievi.
Il fenomeno religioso è presente in modo pervasivo e multiforme nell’esperienza delle allieve e degli allievi, ben oltre l’espressione pubblica delle grandi comunità religiose strutturate. In generale nell’affrontare il tema “religione” nelle diverse discipline possiamo identificare tre obiettivi principali: aiutare a identificare gli elementi in rapporto con le religioni sia nella società sia nella propria esperienza personale; riconoscere i riferimenti religiosi nella cultura contemporanea; prendere contatto con alcuni ambiti antropologici fondamentali quali la ritualità, l’espressione simbolica, la creazione di immagini della realtà nel suo insieme. Secondariamente si rivela necessario, possibilmente interagendo con le altre discipline, investigare il senso e l’origine delle attuali tradizioni e manifestazioni, favorendo l’apertura all’altro e permettendo, tramite lo sforzo di comprensione, l’instaurazione di un autentico rispetto reciproco. Particolare attenzione deve essere inoltre rivolta al rapporto tra religioni, convivenza civile, politica e mondo della comunicazione globale.
Dato l’esiguo numero di ore previsto, non è possibile immaginare di offrire una visione sistematica o anche solo descrittiva di un panorama organico e completo. L’attenzione, quindi, sarà rivolta al fornire esperienze, strumenti critici e metodologici, fornendo le basi per un futuro percorso di scoperta e approfondimento. Tale condizione di limitatezza deve, d’altro canto, spingere ad un rapporto costruttivo con le altre discipline scolastiche, inserendo il corso di storia delle religioni all’interno di un progetto globale di formazione.
Venendo alle specificità del corso “Storia delle religioni” si rendono presenti le seguenti osservazioni:
Complessità dell’oggetto di studio. In primo luogo si rende attenti alle occasioni e alle difficoltà generate dalla enorme complessità dell’oggetto di studio. Riferimenti alla disciplina emergono in ogni ambito dell’esperienza umana, se consideriamo non solo le grandi tradizioni religiose ma anche i diversi rituali le credenze e le tradizioni che caratterizzano la vita dei singoli e della società. È quindi necessario che il docente operi delle scelte ben precise, decidendo di cosa occuparsi e quale taglio dare alla propria trattazione. Rimandiamo a questo proposito alle indicazioni presenti nella sezione “Metodo e didattica”.
Diversificazione dei percorsi. L’attenzione alle esigenze formative delle allieve e degli allievi può portare a una certa diversificazione dei percorsi.
Data tale complessità e diversificazione è necessario che in ogni caso sia mantenuto un nucleo essenziale, che comprenda il riconoscimento dell’ambito “religioso” nell’esperienza, il saper descrivere sospendendo il giudizio e comunque evitando giudizi di valore, la capacità di affrontare criticamente i temi affrontati, esprimendo anche il dissenso più netto con un linguaggio rispettoso degli altri e delle loro esperienze. Queste abilità poggeranno su una serie di dati e di informazioni estratti da testi di scienze delle religioni di valore scientifico riconosciuto che potranno eventualmente e secondariamente essere confrontati con le narrazioni e presentazioni proprie di ogni comunità religiosa.
Ambiti di competenza
Religione come sistema simbolico. Un primo passo necessario consiste nell’aiutare ad identificare i diversi riferimenti religiosi presenti nell’esperienza contemporanea. Si passa da immagini e riferimenti presenti nel mondo della comunicazione globalizzata alle autentiche espressioni delle diverse comunità religiose che prevedono esperienze sensoriali, espressioni di concetti e visioni, azioni – come quelle liturgiche e rituali – sottolineando quando è il caso anche il loro potere performativo. Tramite l’analisi dei media e con l’aiuto di testimonianze e testi scelti è possibile individuare le relazioni tra religioni e società e le implicazioni per la vita delle allieve e degli allievi. In questa fase gioca un ruolo particolarmente importante il piacere della scoperta che deve essere coltivato dalle e dai docenti e condiviso con le allieve e gli allievi.
Dimensione conoscitiva. Le tradizioni sono anche portatrici di insegnamenti e norme. Spesso le allieve e gli allievi ne hanno una conoscenza parziale e non di rado inconsapevole. Nei limiti del possibile il docente dovrà presentare dei documenti il più vicino possibile ai testi originali fornendo anche le informazioni di contesto che permettano una corretta comprensione dei brani presentati e fornendo delle conoscenze riguardo alla natura e al valore dei testi più importanti. È assolutamente da perseguire una collaborazione con i docenti delle altre discipline per cogliere il valore artistico e storico dei documenti e comprendere le influenze reciproche nella storia.
Collettività e individuo. La descrizione del fenomeno religioso effettuata in modo rigoroso ed imparziale non è sufficiente ma è la premessa per leggere la dinamica della società in cui allieve e allievi vivono e per permettere il confronto con le domande e i desideri che ognuno porta in sé. È anche importante che i ragazzi scoprano, confrontandosi, come le risposte semplicistiche o estreme non sono mai soddisfacenti e alimentano tensioni e incomprensioni. Altrettanto importante è la comprensione e l’analisi critica dei sistemi normativi, dichiarati ed impliciti, tema molto sentito dai ragazzi che stanno costruendo la loro autonomia e si preparano all’ingresso nella società come cittadini. Attraverso diversi modelli e soluzioni è anche possibile accrescere la conoscenza di sé come persona irrevocabilmente inserita in una collettività.
Religione come tradizione e innovazione. Ogni comunità religiosa ha una storia che ha portato alla sua attuale configurazione e che ha plasmato l’espressione di valori e visioni tramite riti collettivi e personali – non a caso frequentemente chiamati “tradizioni” – documenti letterari ed artistici. Ogni storia presenta una relazione dinamica e complessa tra gli elementi fondativi (dottrine, testi, riti che ne stabiliscono l’identità) e l’evolversi della società.
In un breve corso introduttivo non è certamente possibile approfondire questo tema che deve essere però padroneggiato dalla e dal docente, che potrà illuminare il rapporto tra pratiche ed espressioni attuali e i fondamenti tradizionali, come anche saper leggere le tensioni contemporanee evitando di cadere in semplificazioni eccessive o stereotipi che non rispecchiano la realtà del fenomeno.