Tabella: modello di competenza per la geografia

Geografia: indicazioni metodologiche e didattiche

Per diventare competenti in geografia occorre acquisire conoscenze ed elaborarle in modo attivo producendo lavori scolastici strutturati e curati nei contenuti e nella forma. Tre situazioni di studio e apprendimento appaiono essenziali per la costituzione di competenze: il corso generale di geografia, le attività laboratoriali e le attività di Formazione generale condivise con altre discipline. Ogni situazione si presta a recepire, sviluppare e mettere alla prova le competenze geografiche secondo modalità e dinamiche proprie, ma i diversi contesti vanno progettati e coordinati in modo rigoroso dall’insegnante.

Tenuto conto delle età e delle progressioni fra cicli si presenta come un percorso di insegnamento-apprendimento strutturato sul piano del metodo e degli argomenti per dar senso a una regione studiata. Il corso va impostato dal docente con una programmazione didattica annuale che preveda di mobilitare in successione i processi d’azione disciplinari e specifici itinerari di attività concepiti per avvicinare le allieve e gli allievi ai traguardi di competenza generali. Ogni programmazione implica dunque riflessioni, scelte e impostazioni sul piano scientifico e didattico. Nell’analisi preventiva del compito la programmazione coglie e giustifica le scale d’analisi e le periodizzazioni temporali in gioco, individua e inquadra le visioni regionali di sintesi, identifica i concetti e le nozioni fondamentali, richiama i traguardi generali da raggiungere. Nell’articolazione operativa vengono scelte e annunciate le strategie didattiche in termini di successioni di traguardi specifici, abilità e conoscenze e vengono indicate le tempistiche di studio.
Infine, nelle considerazioni relative alla verifica degli apprendimenti si palesano i criteri di osservazione, rilevazione e valutazione dei traguardi specifici e generali. In quanto documento di sintesi delle attività di insegnamento-apprendimento la programmazione annuale è, per il docente, un indispensabile strumento di bilancio e revisione dei percorsi effettuati.

Sono percorsi di studio e di insegnamento-apprendimento circoscritti e situati rispetto al corso generale, volti a far produrre ad allieve e allievi interpretazioni chiare e ordinate su regioni e paesaggi. Partendo da un problema individuato, discusso e inquadrato inizialmente, l’allievo attiva procedure, conoscenze disciplinari e generali pregresse, mobilita e applica strumenti e strategie acquisiti. All’occorrenza egli elabora e integra nuove risorse con ausili esterni (figure adulte, gruppo dei pari, reti di informazione) per sviluppare un discorso geografico personale ed elaborare prodotti o soluzioni originali e verosimili. Da un punto di vista metodologico ciò comporta un approccio specifico alla progettazione, conduzione e valutazione delle attività.

Nelle attività laboratoriali di geografia risultano imprescindibili la discussione con le classi e la concertazione in entrata su criteri, modalità, esiti e risultati di attività attesi. Lo strumento che meglio si presta per guidare queste messe a fuoco e per formalizzare gli esiti è la rubrica valutativa perché delinea livelli generali di competenza, permette di situare ogni allievo o gruppo di studio, consente di tracciare progressioni con l’evolvere delle attività, funge da referente per discutere percorsi e prodotti realizzati.

Nella SM sono auspicabili, in particolare nel primo biennio, esperienze di indagine svolte almeno parzialmente sul campo. Nel secondo le attività si focalizzeranno invece su rappresentazioni continentali o mondiali e sulle ricadute locali.

Si svolgono in contesti didattici nei quali si mettono a fuoco, da punti di vista variabili e con strumenti e linguaggi diversificati, situazioni attinenti allo sviluppo sostenibile. A questo livello le competenze geografiche risultano fondamentali e interagiscono con quelle di altre discipline per realizzare progetti e compiere azioni mirate.

La competenza si verifica nell’apporto alle capacità di problematizzare congiuntamente temi e argomenti di ricerca, nell’analizzare, comporre e criticare informazioni, o ancora nell’esporre o argomentare compiutamente opinioni per condurre a buon fine azioni concrete e pubbliche (ad esempio: informare tramite la rivista di sede, discutere collegialmente in consessi giovanili ecc.).

L’impostazione e la realizzazione di attività di Formazione generale comportano condizioni didattiche specifiche.

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Il portale Piano di Studio è curato dal Centro di risorse didattiche e digitali, che gestisce materiali didattici proposti dalla Divisione della scuola, dalla Divisione della formazione professionale, dagli esperti di materia e dai docenti. Contattaci.
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