Tabella: modello di competenza per la geografia

Geografia: modello di competenza

Per produrre le interpretazioni e i modelli socioterritoriali indicati è necessario che le allieve e gli allievi sperimentino attivamente e con crescente autonomia, soprattutto nel primo biennio, alcuni processi d’analisi regionale che consentono di individuare e selezionare, combinare e organizzare coerentemente informazioni di ambiti geografici diversi. Le manifestazioni di competenza geografica del terzo ciclo attengono dunque al saper osservare e ipotizzare, spiegare e verificare, immaginare e progettare, comporre ed esporre idee e informazioni di sintesi su territori e società.

Ambiti di competenza

Si distinguono sette ambiti tematici del sapere geografico: geografia fisica, geografia della popolazione, geografia economica, geografia urbana, geografia politica, geografia culturale, geovisualizzazione (cartografia e sistemi di informazione geografica). Essi rappresentano dei patrimoni consolidati di conoscenze generali (teorie, concetti e nozioni) che si utilizzano per descrivere, spiegare e raffigurare i territori studiati. Per la costruzione di modelli regionali specifici appare indispensabile che le informazioni di diversi ambiti vengano connesse in modo da rendere evidenti e manifeste le azioni e le modalità di organizzazione delle società nei territori.

Nella SM essere competenti rispetto a questi ambiti significa saper definire concetti, nozioni ed elementi teorici in forma assoluta (competenza lessicale specifica). Si tratta inoltre di saperli usare correttamente sia nelle fasi di studio e discussione dei territori (competenza procedurale), sia nella produzione di testi e nelle presentazioni orali (competenza comunicativa). Tenuto conto dell’età delle allieve e degli allievi, del percorso scolastico pregresso e dei princìpi d’organizzazione generale del sapere geografico, nella SM il patrimonio conoscitivo degli ambiti tematici viene esplorato, illustrato e definito in prospettiva soprattutto areale durante il primo biennio, prevalentemente reticolare nel secondo.

Processi di competenza

I processi di competenza sono elementi di metodo e di procedura della geografia regionale necessari per costruire interpretazioni e modelli di territori ordinati e comprensibili.

Problematizzare è l’arte di interrogare i territori ponendo domande sugli spazi collettivi e personali in vista di far emergere indizi significativi sulla loro organizzazione, sul funzionamento, sulla trasformazione, sulle logiche e i valori sociali che li permeano.

Suddividere un territorio significa riconoscerne e definirne le trame geografiche: qualificare elementi geografici, localizzarli, delimitarli come insiemi omogenei, metterli in relazione reciproca. Si tratta di operazioni percettive e cognitive attinenti all’osservazione basata su criteri prestabiliti.

Organizzare la coesione territoriale consiste nell’assegnare princìpi d’ordine spaziale alle trame geografiche individuando centri, periferie, nodi, reti e norme di funzionamento. L’ordinamento spaziale rivela i rapporti e le regolazioni sociali, manifesta dinamiche e processi attivi (dipendenza, interdipendenza, selezione, gerarchia). Pone, inoltre, il problema dei tempi storici e delle modalità culturali di concepire e intrattenere i rapporti sociali.

Attribuire un’azione territoriale consiste nel mettere a fuoco le pratiche spaziali collettive e individuali degli attori, i progetti e le intenzioni di natura territoriale quali scelte strategiche. Il tutto vagliato alla luce dei princìpi di solidarietà, responsabilità, libertà ed equità che costituiscono l’orizzonte valoriale di riferimento delle nostre società. Si tratta di un aspetto di competenza socioaffettiva e cognitiva che interviene nella costruzione del senso di appartenenza e di cittadinanza.

Contestualizzare significa mettere in prospettiva nello spazio e nel tempo gli oggetti e i fatti geografici indagati attraverso identificazioni di scale, livelli, periodi d’analisi. Questa operazione di relativizzazione e di decentramento si iscrive nella sfera delle competenze percettive e cognitive, ma ha anche valenza socioaffettiva perché è un momento privilegiato di modellizzazione spaziale e sociale grazie a confronti e dimensionamenti relativi: dunque di radicamenti consapevoli e di visioni plurime e complesse della realtà.

Codificare geograficamente è l’arte di formalizzare e comunicare le rappresentazioni e le interpretazioni attraverso l’utilizzazione di strumenti specifici (disegni, schizzi, carte, grafici, rappresentazioni di paesaggi ecc.) e codici della semiologia grafica (segni, tonalità, coremi ecc.), ma anche l’esercizio mirato della lingua scritta, letta e parlata come vettore di comunicazione della conoscenza. Più in generale in questo aspetto di competenza rientra la pratica di tutti quei linguaggi settoriali che possono manifestare conoscenza ed esperienza geografica.

Nella formazione della SM ogni processo comporta operazioni di spazializzazione che permettono di inquadrare ed esaminare l’azione territoriale delle società in prospettiva geografica. Esse vanno curate e alimentate con continuità e progressività.

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