Studio d’ambiente: modello di competenza
Il modello di competenza dello Studio d’ambiente si organizza partendo da quattro ambiti, quattro processi chiave e quattro ordinatori metodologici, che si illustrano qui di seguito. La loro combinazione permette di identificare i traguardi di competenza attesi alla fine del primo e del secondo ciclo scolastico, che si esplicitano in determinati contesti d’esperienza.
Le sottosezioni di seguito approfondiscono i diversi elementi che compongono il modello tridimensionale qui di seguito illustrato.
Per portare la propria classe verso il raggiungimento dei traguardi di competenza, il docente sarà tenuto a progettare le proprie attività muovendosi in una logica tridimensionale. Ambiti e ordinatori contribuiscono a definire i contesti d’esperienza nei quali far nascere situazioni d’apprendimento che permettano l’attivazione dei processi chiave dello Studio d’ambiente.
Ambiti di competenza
Gli ambiti di competenza sono domini di esperienze e di conoscenze accademiche e scolastiche sulle relazioni fra natura, essere umano e società. Durante la scolarità essi consentono all’allieva e all’allievo di discutere, costruire, modificare e adattare rappresentazioni mutevoli del reale e della situazione soggettiva e interpersonale rispetto ad esso.
Comprende i rapporti di interdipendenza ecologica tra l’essere umano e le altre componenti biotiche e abiotiche della natura. Include inoltre come l’individuo si rapporta alla natura a livello sensoriale, emotivo, artistico e culturale e come si contestualizza nell’ambiente a livello spaziale e temporale, in un’ottica di sensibilità e rispetto.
Include i rapporti tra società e natura per la soddisfazione di bisogni primari e secondari rilevati in particolare attraverso la costruzione di paesaggi urbani e rurali e attraverso le azioni economiche e le applicazioni tecnico-scientifiche, considerando i rispettivi impatti nel loro sviluppo temporale, in una prospettiva etica e di sostenibilità.
Comprende i vari rapporti che si instaurano tra l’essere umano e le società a livello di condivisione di forme di organizzazione e di gestione, interazione e assunzione di ruoli, percepiti in particolare attraverso l’evoluzione di gruppi e attori sociali nel corso del tempo. Tali rapporti comprendono l’accesso alla salute e al benessere, all’educazione e alla cultura, al lavoro, all’informazione e alla tecnica e influiscono sul funzionamento e sulla trasformazione del territorio, in un’ottica di equità e di pari opportunità.
Include i rapporti fra natura, essere umano e società, colti attraverso elementi naturali e culturali, quali comportamenti, rituali, simboli, miti e credenze, idee e visioni, attribuiti a beni materiali e immateriali, ad esseri viventi e non, al fine di riconoscere i loro significati valoriali e di evidenziare i processi e le decisioni di conservazione mutevoli nel tempo, in un’ottica di trasmissibilità e di valorizzazione.