Schema: Sviluppo della formazione dalla SI alla SM

Studio d’ambiente: contesti d’esperienza prioritari

Assieme ai processi e agli ordinatori metodologici già descritti, gli ambiti, che richiamano le relazioni tra essere umano e natura, tra società e natura, tra essere umano e società, come pure l’ambito del patrimonio, permettono di definire dei contesti di esperienza prioritari entro i quali perseguire i traguardi di competenza e i traguardi specifici.

L’elenco sottostante individua sette contesti d’esperienza che devono essere adeguatamente valorizzati nei primi due cicli della scuola dell’obbligo, sia perché coerenti con l’impostazione sistemica dello Studio d’ambiente, prevalentemente applicata al territorio, sia perché ispirati alle competenze fondamentali nazionali delle scienze naturali.

Per ogni contesto sono indicati elementi di inquadramento da sviluppare in progressione. Si suggeriscono inoltre, a titolo esemplificativo, argomenti che permettono di tracciare molteplici percorsi che tengano in linea di conto i vissuti delle bambine e dei bambini, le opportunità didattiche che si presentano e la progettazione dell’insegnante. La docente e il docente sono liberi di aggiungere nuovi argomenti a quelli suggeriti, a condizione che risultino coerenti con i contesti d’esperienza. Questi vanno considerati come campi aperti e compenetranti. È, infatti, possibile che tematiche e argomenti simili trovino spazio in contesti diversi.
In fase di progettazione didattica ogni contesto va organizzato in base agli ordinatori metodologici e declinato secondo i traguardi di competenza specifici.

Situazioni nelle quali si esplorano l’evoluzione e la varietà degli adattamenti individuali, sociali – e culturali nel caso degli umani – degli esseri viventi, in relazione all’ambiente, ai bisogni (fisiologici, di sicurezza, di appartenenza, d’autostima, di autorealizzazione), alle abitudini, alla salute e al benessere (nutrimento/alimentazione, riparo e protezione, stati d’animo/emozioni).

Situazioni che permettono di esplorare, osservare e confrontare luoghi, paesaggi e habitat nelle loro varietà, peculiarità, funzioni e valenze a livello percettivo e sensoriale (visivo e auditivo) per l’individuo e per la collettività. Il fine è quello di comprenderli, apprezzarli, salvaguardarli e valorizzarli nei loro aspetti simbolici così come nelle loro stratificazioni e sedimentazioni, da un punto di vista naturalistico e culturale (biodiversità, paesaggi urbani e rurali, risorse della natura, luoghi di potere economico, politico, ma anche estetico, emozionale e naturalistico). Si privilegiano situazioni che sviluppino la riflessione sulle scelte che determinano la costruzione del patrimonio.

Situazioni che permettono di esplorare il modo in cui le società – attraverso scelte politiche ed economiche, visioni e scoperte, bisogni energetici e alimentari, considerando fattori ambientali e climatici – hanno portato a una riorganizzazione regionale del territorio, determinando nuove opportunità, sfide e concezioni (ad esempio, bonifiche; mobilità; tipi di agricoltura; fonti energetiche; forme d’insediamento; infrastrutture ecologiche: parchi, riserve, zone di protezione, opere di rinaturazione, ecc.). Situazioni che esplorano come eventi puntuali e/o macrotendenze producono un impatto su categorie sociali, comunità e quadri di civiltà (ad esempio, aperture e chiusure di attività economiche, consumismo).

Situazioni che portano alla presa di coscienza dello spazio e delle distanze attorno a sé, dei limiti naturali, politici, economici, sociali e della loro evoluzione, che influenzano scelte di vita, percorsi e mezzi. Situazioni che portano al riconoscimento del costante bisogno umano (e non solo) di spostarsi attraverso processi di migrazione, diffusione, colonizzazione, espansione e conquista (ad esempio confine regionale e nazionale, relazione con lo spazio circostante, vie e assi di comunicazione, mezzi di trasporto, orientamento, emigrazioni, immigrazioni, frontalierato, corridoi biologici, distribuzione degli esseri viventi negli habitat).

Situazioni che permettono di esplorare la costruzione di identità individuali e collettive, singolari e sociali, mutevoli nel tempo (ad esempio l’identità come nome, come famiglia, come associazione, come Comune di residenza, come cultura di appartenenza, come lingua madre, come moda, come nazione, come istituto scolastico). Situazioni che esplorano il rapporto tra identità, memoria e storia, il funzionamento della mente umana, i processi di memorizzazione e la loro affidabilità, la ricostruzione del passato.

Situazioni che permettono di esplorare il rapporto con i materiali, le fonti energetiche e le loro caratteristiche in termini di origine (naturale o sintetica), disponibilità (rinnovabile o non rinnovabile), accessibilità, proprietà chimico-fisiche, utilizzi e trasformazioni che hanno portato nel tempo a un cambiamento dell’organizzazione delle società in base a scoperte e tecnologie (ad esempio agricoltura, industria, trasporti, mulini, dighe e centrali idroelettriche, ciclo dell’acqua e di altre sostanze).

Situazioni che sviluppano la consapevolezza dell’oggettività e della soggettività dello scorrere del tempo, dei fenomeni di breve, media e lunga durata, delle continuità e persistenze rispetto a mutamenti e trasformazioni (ad esempio giorno/notte, settimane, mesi e anni, stagioni, fasi lunari, tempo ciclico e lineare, misurazione del tempo, calendari astronomici e culturali, i tempi della vita, il tempo del contadino, dell’operaio, del mercante, classificazione e registrazione di eventi fenologici rilevanti per lo sviluppo degli organismi viventi).

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Il portale Piano di Studio è curato dal Centro di risorse didattiche e digitali, che gestisce materiali didattici proposti dalla Divisione della scuola, dalla Divisione della formazione professionale, dagli esperti di materia e dai docenti. Contattaci.
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