Schema: Sviluppo della formazione dalla SI alla SM

Studio d’ambiente: ordinatori metodologici

Lo Studio d’ambiente deve essere proposto come sistema che combina componenti naturali, umane e sociali. A seconda delle prospettive e degli ambiti d’analisi adottati, le letture e le interpretazioni che se ne danno possono variare. Per proporre visioni globali dello Studio d’ambiente, si fa ricorso all’approccio sistemico, così come sviluppato anche nel capitolo relativo alla Formazione generale.

Per orientare e organizzare lo Studio d’ambiente in quanto sistema, vengono proposti quattro passaggi metodologici:

  1. la determinazione delle scale d’analisi;
  2. l’individuazione e la scelta delle componenti del sistema;
  3. l’esame delle relazioni che organizzano il sistema;
  4. l’analisi dei fattori di regolazione interni e/o esterni del sistema.

Al docente spetta dunque il compito di problematizzare temi e argomenti di studio operando in base a questi elementi costitutivi.

Le scale d’analisi, oggetto delle scelte iniziali, delimitano un campo o un oggetto di studio. In tal modo vengono circoscritte le dimensioni spaziali, temporali, fenomenologiche entro cui un determinato sistema viene studiato. Si tratta in buona sostanza di delimitare la portata dell’esplorazione dei vari contesti di esperienza anche in base alla vicinanza socio-affettiva, all’età delle allieve e degli allievi e alla classe di riferimento.

Considerare le componenti di un sistema significa individuare, selezionare e caratterizzare gli elementi significativi del contesto di esperienza. Questa discriminazione è funzionale all’ambito di studio, agli interrogativi e alle ipotesi di partenza ed è essenziale per la creazione di visioni d’assieme e modelli globali riferiti al particolare ambito di studio. La selezione e caratterizzazione delle componenti ha valenza didattica perché evidenzia la necessità di costruire il lessico di base scientificamente corretto, necessario per dare significato allo Studio d’ambiente.

Le componenti di un sistema non sono tra loro indipendenti, ma si relazionano con varie modalità costituendo reti e trame interconnesse.
Sul piano didattico, l’esplorazione, l’esplicitazione, la descrizione e la simulazione delle relazioni ne sostanziano la natura in termini di correlazione, causalità, interdipendenza, necessità e volontarietà.

Quando le condizioni di una o più componenti mutano o intervengono fattori perturbanti interni o esterni al sistema, possono innescarsi spinte generali al cambiamento, ma anche effetti di resistenza, tali da prefigurare nuovi assetti ed equilibri, contraddistinti da adattamenti, selezioni, innovazioni, riorganizzazioni. Con questo ordinatore, da una prospettiva statica ci si muove verso una dimensione dinamica e diacronica.

In ottica educativa e didattica, l’analisi evolutiva permette di rintracciare i momenti di svolta o di cesura, di interpretare gli orientamenti e di immaginare scenari per il futuro, sostenendo la formazione di atteggiamenti e comportamenti sostenibili.

Generic filters
Exact matches only
Search in title
Search in content
Search in excerpt

Login

Entra nell’area riservata usando il tuo account aziendale

Nuovo utente

Sei nuovo? Crea il tuo account e potrai accedere con un unico profilo a tutti i servizi CERDD aperti al pubblico!

Il portale Piano di Studio è curato dal Centro di risorse didattiche e digitali, che gestisce materiali didattici proposti dalla Divisione della scuola, dalla Divisione della formazione professionale, dagli esperti di materia e dai docenti. Contattaci.
Il portale Piano di Studio è curato dal Centro di risorse didattiche e digitali, che gestisce materiali didattici proposti dalla Divisione della scuola, dalla Divisione della formazione professionale, dagli esperti di materia e dai docenti. Contattaci.