Studio d’ambiente: processi chiave
I processi chiave si articolano in strutture concettuali che permettono alla bambina e al bambino di dar senso alla realtà. Ogni processo attiva simultaneamente operazioni cognitive, funzioni esecutive e aspetti socioaffettivi. Allieve e allievi, attivando i processi sugli ambiti dello Studio d’ambiente, creano visioni reticolari della realtà. In questa prospettiva diventare competente significa manifestare a ogni età dello sviluppo visioni di sé e della realtà in costante divenire, aperte e mutevoli.
I processi chiave, descritti oltre, presuppongono una progressione di attivazione che può variare in funzione del modo in cui l’esperienza esplorativa di apprendimento si concretizza nell’incontro delle domande della e del discente con le cose del mondo. Da questo punto di vista, il modello è ricorsivo e l’attività didattica può avere vari punti d’entrata.
I quattro processi chiave sono illustrati attraverso una definizione sintetica, una loro descrizione e una loro declinazione in strutture di interpretazione, azione e autoregolazione.
Rappresentare e rappresentarsi
Questo processo chiave si esplica attraverso il progressivo riconoscimento della propria esperienza e identità, ma anche tramite una graduale capacità di decentrarsi, quale base per la formazione di una persona consapevole e che sappia inserirsi in una collettività e nel mondo circostante.
Il processo chiave richiama l’importanza di attivare le allieve e gli allievi su un problema, partendo dalle rappresentazioni personali. In una fase iniziale di interpretazione, la bambina e il bambino sono in grado di rievocare e riconoscere gli elementi del proprio vissuto che verranno messi in gioco nell’attività proposta. In una fase di azione, proponendo attività che siano ricche di stimoli sotto forma di oggetti di varia natura, l’allieva e l’allievo sono portati ad attribuire a essi un significato e a confrontare attivamente le proprie visioni ed esperienze con il resto della classe. In una fase conclusiva di autoregolazione sono messe in comune le risorse mobilitate, chiarificando l’attribuzione di significato riferibile a oggetti ed esperienze in maniera da poter ripartire da un terreno condiviso. In questa fase l’allievo e l’allieva sono anche invitati a giustificare le proprie prese di posizione.
Interpretazione
Azione
Autoregolazione
Rievocare attraverso oggetti e altri sussidi/supporti, conoscenze ed esperienze pregresse.
Riconoscere attraverso una varietà di stimoli, elementi del proprio vissuto.
Attribuire significato a oggetti e altri stimoli che sono riferiti a esperienze pregresse.
Confrontare visioni ed esperienze.
Chiarificare l’attribuzione di significato a oggetti e altri stimoli riferiti a esperienze pregresse.
Giustificare idee e punti di vista.
Contestualizzare
Rispetto alla situazione da affrontare, l’allieva e l’allievo mobilitano risorse interne – vissuti e preconoscenze – ed esterne – dati e informazioni. Classificano e confrontano oggetti, processi e idee, operando delle puntualizzazioni; stabiliscono delle relazioni; costruiscono e motivano una narrazione o una visione d’insieme coerente; identificano, interrogandosi e ponendo domande, i nodi da sciogliere. Queste attività sono finalizzate a chiarire il senso della situazione, che verrà progressivamente esplorata, e a problematizzarla.
Le allieve e gli allievi sono portati a identificare la richiesta posta dal problema oggetto del percorso, localizzandolo rispetto alle possibili scale di analisi e in relazione al proprio vissuto. Devono quindi scegliere le risorse necessarie in funzione delle circostanze. Una volta attivati sono portati a classificare e confrontare i contenuti messi in gioco dal problema, al fine di costruire e affinare sempre di più lo sfondo nel quale sono chiamati a muoversi. In questa maniera si stabiliscono le prime relazioni sulle quali si potrà lavorare in maniera critica. Sempre nella fase di contestualizzazione, le allieve e gli allievi vengono richiamati a motivare il significato attribuito ai collegamenti fatti rispetto a esperienze pregresse.
Interpretazione
Azione
Autoregolazione
Identificare i problemi da affrontare.
Scegliere con criteri soggettivi le risorse più opportune per affrontare un compito.
Localizzare rispetto a una scala spaziale e temporale oggetti, fatti ed esperienze appartenenti al proprio vissuto.
Classificare contenuti, processi, soluzioni, strategie…
Confrontare oggetti, processi ed esperienze al fine di chiarirne l’appartenenza a un dato contesto.
Stabilire relazioni spaziali, temporali e fenomeniche.
Motivare il significato attribuito a oggetti e altri stimoli riferiti a esperienze pregresse e collegamenti effettuati.
Esplorare
L’allieva e l’allievo, in collaborazione con compagni e docente, esplorano liberamente o attraverso un’indagine sistematica la realtà circostante, avvalendosi di diverse metodologie. Scelgono e selezionano informazioni pertinenti, le analizzano, formulano ipotesi e le condividono. Sviluppano progettazioni coerenti con gli intenti esplorativi, realizzano esperienze, creano artefatti concreti o mentali, valutandone l’efficacia e regolando l’azione. Si passa dunque dalla mobilitazione delle risorse a una condizione attiva e dinamica, in cui si agisce sulla realtà per meglio comprenderla.
Con questo processo si entra quindi nella specificità che contraddistingue la didattica dello Studio d’ambiente, fortemente basata su attività esplorative che attivano l’allieva e l’allievo in situazioni significative coerenti con gli ambiti delineati. Alcuni aspetti del processo sono propedeutici a una modellizzazione degli oggetti di studio.
In quest’ottica, nella fase di interpretazione, si impara sia a selezionare gli elementi distintivi dell’oggetto studiato, sia a scegliere le risorse più opportune per condurre l’indagine. Le azioni delle allieve e degli allievi consistono nel raccogliere informazioni pertinenti, nell’ipotizzare l’esito dell’esplorazione, nel pianificare una strategia risolutiva e nel progettare le fasi della ricerca. Si procede quindi a realizzare esperienze, ricerche e prodotti significativi, applicando strumenti e metodi coerenti rispetto al problema affrontato e all’ipotesi iniziale. Si noti che di fatto non è possibile scorporare, durante la fase di esplorazione, i necessari momenti di autoregolazione. La classe sarà dunque chiamata ad affinare modelli mentali, strategie di indagine e dispositivi di progettazione, attraverso critica, difesa e reperimento di errori. Il docente potrà in ogni caso immaginare attività di autoregolazione strutturate che possano intercalarsi alla fase di azione.
Interpretazione
Azione
Autoregolazione
Selezionare con criteri oggettivi gli elementi distintivi degli oggetti studiati.
Scegliere le risorse più opportune per condurre un’indagine.
Raccogliere informazioni sugli oggetti da esplorare.
Ipotizzare ed esplicitare relazioni verificabili con un’esplorazione.
Pianificare strategie di indagine.
Progettare esperienze, ricerche e prodotti coerenti con le ipotesi iniziali.
Realizzare esperienze, ricerche e prodotti coerenti con le strategie stabilite.
Criticare proposte, azioni, visioni, soluzioni, idee, strategie.
Difendere proposte, azioni, visioni, soluzioni, idee, strategie.
Reperire errori nelle proprie e altrui proposte, azioni, visioni, soluzioni, idee, strategie.
Concettualizzare e trasferire
Nella fase di concettualizzazione, le allieve e gli allievi, sotto la guida del docente che ne promuove l’autonomia, riassumono gli esiti delle esplorazioni svolte, sia dal punto di vista delle conoscenze acquisite sia da quello procedurale e metodologico.
Organizzando e analizzando le informazioni raccolte, la classe elabora o adatta un modello del fenomeno indagato rappresentabile attraverso l’uso di vari linguaggi, tra cui quello verbale, matematico e grafico-artistico.
Gli apprendimenti così condivisi e strutturati potranno essere trasferiti ad altri casi di studio.
Le allieve e gli allievi si attivano nel riassumere e organizzare gli esiti dell’attività di esplorazione, allo scopo di trovare similarità e differenze, tenendo conto di esperienze simili riconducibili ai propri vissuti, che assumono in questo modo ancora più senso. Chiaramente anche la condivisione e l’istituzionalizzazione di quanto appreso sono aspetti importanti che permettono di mettere in gioco i canoni di modellizzazione che si delineeranno meglio nel terzo ciclo. In questo senso attività come costruire, spiegare, rappresentare e utilizzare modelli per attribuire significato sono elementi distintivi del processo chiave. In questa fase assume grande importanza anche la capacità di autoregolazione dell’allievo che, chiarendo i significati dell’esperienza in maniera oggettiva, soggettiva e intersoggettiva impara a motivare le proprie posizioni, a esercitare il confronto tra le proprie e altrui strategie e ad argomentare a vari livelli. Ottenere un prodotto che rappresenti l’esito dell’attività di esplorazione non è quindi l’unico obiettivo che si ripropone questo processo chiave, che vuole anche focalizzarsi su una riflessione sul percorso che ha portato al prodotto. Importante è, dunque, anche la fase di autoregolazione che permette all’allieva e all’allievo di esercitare la capacità di argomentare e di valutare in maniera critica il proprio operato. I processi cognitivi relativi a chiarificare, motivare, giudicare e argomentare sono dunque elementi fondanti di questa fase.
Interpretazione
Azione
Autoregolazione
Riassumere gli esiti di un’esperienza utilizzando una varietà di supporti.
Organizzare i risultati di un’indagine o di un’esperienza. Trovare similarità e differenze in esperienze vecchie e nuove, nei fatti della vita e tra elementi di un sistema.
Costruire con le informazioni e dati raccolti un modello concettuale coerente.
Spiegare ciò che si è fatto allo scopo di condividere delle informazioni.
Rappresentare contenuti, processi, problemi attraverso canoni specifici di comunicazione come disegni, plastici, mappe, diari, grafici, schemi, diagrammi, teatralizzazione.
Utilizzare un modello per attribuire significato a un’esperienza nuova in relazione alle dimensioni temporali, spaziali e di dipendenza reciproca.
Chiarificare l’attribuzione di significato a esiti di nuove esperienze.
Motivare il significato conferito a esiti di scoperte su nuove esperienze.
Giudicare le strategie utilizzate e proporre delle nuove indagini alla luce di quanto scoperto.
Argomentare proposte, soluzioni e strategie convincendo l’interlocutore delle “buone ragioni” alla base delle scelte compiute.